Nintendo Switch PRO… “NEW” Nintendo Switch… Super Nintendo Switch… Supercalifragilistichespiraliswitch… il 2021 è stato completamente sommerso dalle indiscrezioni in merito a un nuovo modello di Nintendo Switch che avrebbe dovuto proporre qualsiasi tipo di tecnologia presente sul mercato: risoluzione fino a 4K, 6o fps, schermo OLED, connessione 5G e tutta quella serie di specifiche tecniche tanto sognate dagli amanti delle schede tecniche altisonanti.

In perfetto stile Nintendo, invece, lo scorso luglio il Colosso di Kyoto ha presentato Switch modello OLED, una variante della sua console ibrida che si affianca alle altre due versioni attualmente in commercio, introducendo una serie di migliorie votate all’offrire un ‘esperienza portatile di prim’ordine, senza modificare nulla in termini di performance.

Una variante la cui natura non ci è ancora del tutto chiara e che sembra voler rappresentare tutto quello che Nintendo Switch non poteva essere all’esordio: ampio schermo OLED, design in linea con i device portatili attuali, elevata qualità costruttiva e un rapporto qualità/prezzo tutto sommato bilanciato, per quello che la console va a offrire al consumatore.

Permane però quella sensazione di trovarsi di fronte a un prodotto che, per quanto rifinito, sia arrivato sul mercato “fuori tempo massimo” e che sia stato realizzato non per affiancare il modello standard ma, piuttosto, per andarlo a sostituire lentamente nel corso degli anni.

In questa lunga analisi ci dedicheremo ad analizzare tutte le novità introdotte da Nintendo Switch modello OLED, confrontarla con la versione standard della console e cercare di capire a chi sia realmente indirizzata questa nuova variante della, oramai, iconica console ibrida prodotta da Nintendo.

Dotazione della console

Nintendo switch modello OLED si presenta come una variante della celebre console ibrida, che si inserisce armoniosamente nella famiglia di console già composta dal modello standard e da quello Lite. Un’identità che si può percepire fin dal design della confezione con il quale viene venduta la nuova console di Nintendo, la quale mantiene la stessa impostazione grafica della versione standard, presentandosi con una confezione di dimensioni più compatte, con il contenuto ripartito verticalmente e in grado di trasmettere una sensazione di continuità piuttosto che un netto stacco con il passato.

La dotazione presente all’interno della confezione è la stessa della versione base e comprende: la console, il dock, i due Joy-Con, il caricabatterie, il cavo HDMI, i laccetti per ancorare ai polsi i Joy-Con e il Grip per utilizzare questi ultimi in maniera analoga a un pad tradizionale. Nulla di nuovo, quindi, per chi possiede già una Nintendo Switch standard.

Specifiche tecniche

Proprio in virtù di una parità di performance con i modelli standard e Lite, Nintendo switch modello OLED non propone grandi differenze in termini di specifiche tecniche. Troviamo sempre una versione custom del Tegra di Nvidia a ricoprire il ruolo di cuore pulsante della console così come il quantitativo di RAM (due moduli da 2 GB LPDDR4 per un totale di 4 GB condivisi tra CPU e GPU) rimane invariato rispetto ai precedenti modelli della console.

A esclusione di un espansione della memoria interna della console, che passa dai precedenti 32GB ai 64GB presenti su questa nuova versione e che comunque risultano ancora troppo pochi per ospitare una corposa libreria di giochi in digitale, le performance di Nintendo Switch modello OLED restano invariate rispetto agli altri modelli attualmente in commercio.

Design e peso

Laddove sotto la scocca di Nintendo Switch modello OLED non riscontriamo enormi cambiamenti rispetto ai modelli attualmente in commercio, è nel design della console che troviamo tutte le novità di questa nuova versione. Un pannello OLED da 7 pollici, una coppia di speaker migliorati sia nel design che nelle performance, uno stand completamente ridisegnato per offrire un’esperienza molto più confortevole in modalità “Tabletop” e un miglioramento generale del design del corpo della console mostrano chiaramente l’enorme focus di Nintendo verso il voler offrire una rinnovata esperienza in mobilità con Nintendo Switch modello OLED.

Partendo proprio dal corpo della console, basta una fugace occhiata per notare la cura dei dettagli che Nintendo a riservato per questa nuova versione di Switch. Due pannelli di plastica (uno lucido per la parte frontale e uno satinato per quella posteriore) restituiscono una sensazione maggiormente “premium” rispetto al passato. Il nuovo design dei pulsanti, degli alloggiamenti per gli speaker e della griglia di aerazione, offrono un design più pulito ed elegante, perfettamente in linea con i tablet attualmente in commercio, votati al minimalismo e all’essenzialità delle forme.

Il pannello posteriore in plastica satinata, ospita il nuovo supporto da tavolo, che ora occupa quasi la metà della parte posteriore della console. Le griglie di aerazione sono state spostate nella inferiore della console in maniera tale da garantire design pulito e meno “giocattoloso” rispetto al passato. Sotto al nuovo stand troviamo nuovamente l’alloggiamento per le schede microSDHC/SDXC che ora si presenta molto più comodo da raggiungere rispetto al modello standard della console.

Una volta inseriti i Joy-Con la differenza di peso, e dimensioni, fra Nintendo Switch modello OLED e il modello standard è pressoché impercettibile. I tre millimetri di lunghezza aggiuntivi della nuova versione risultano davvero irrisori e si possono realmente notare esclusivamente quando si prova a utilizzare alcuni accessori specifici realizzati per il modello standard. Per quanto concerne il peso, i 23 grammi aggiuntivi di Nintendo Switch modello OLED, sono percepibili esclusivamente tenendo fra le mani le due console nello stesso momento.

La vera differenza con il modello base la si può notare nella qualità costruttiva che permea Nintendo Switch modello OLED, che fra le mani risulta più solida rispetto al modello standard, restituendo un feeling maggiormente da accessorio tech e un colpo d’occhio decisamente più elegante.

Schermo OLED

Il merito è indubbiamente del vero protagonista di questa nuova versione di Nintendo Switch: il pannello OLED da 7 pollici che troneggia sulla parte frontale della console. 0,8” più grande della versione standard e 1,5” rispetto alla versione Lite, il nuovo schermo di Nintendo Switch modello OLED va a correggere una delle caratteristiche della console che hanno accusato maggiormente il passare degli anni, offrendo un’alternativa in linea con i device portatili attuali.

In termini prettamente costruttivi lo schermo è laminato e applicato direttamente nello scasso frontale del corpo della console, andando a ridurre sensibilmente quell’effetto “multistrato” che si poteva percepire con il modello standard di Switch. Non siamo a conoscenza della tipologia di vetro che è stata utilizzata, e la relativa resistenza a urti e graffi, ma consigliamo comunque l’utilizzo di una pellicola protettiva per evitare spiacevoli incidenti.

Esteticamente parlando lo schermo di Nintendo Switch modello OLED ricopre la quasi totalità della parte frontale della console, presentando delle cornici notevolmente inferiori rispetto al modello standard e che, seppur ancora presenti, restituiscono un aspetto maggiormente moderno ed elegante alla console. Ma è quando si accende per la prima volta la Switch modello OLED che si può realmente percepire l’enorme salto qualitativo compiuto da Nintendo.

Basta osservare semplicemente la home page del sistema operativo per notare subito le enormi differenze con il modello standard di Switch: colori più intensi e brillanti, una luminosità maggiore e omogenea, una definizione dell’immagine notevolmente migliore e una dimensione dello schermo che riesce a rendere, finalmente, giustizia alla forte componente “mobile” di Nintendo Switch. In tutta onestà una volta provata, anche solo per qualche minuto, la variante OLED della console ibrida del colosso di Kyoto, risulta realmente difficile riprendere in mano il modello standard senza che sembri oramai superato.

Prima di addentrarci nel notare come migliori l’esperienza portatile con il nuovo schermo di Nintendo Switch modello OLED, analizziamo rapidamente il pannello montato su questa nuova variante della console. Si tratta di uno schermo da 7 pollici con una risoluzione di 1280X720 pixel.

Il nostro timore più grande era che il passaggio a uno schermo più ampio, che mantiene la stessa risoluzione dei modelli attualmente in commercio, potesse restituire un’immagine meno definita, mostrando molteplici sbavature nel momento in cui si vanno ad osservare con attenzione i dettagli più piccoli presenti a schermo. La realtà dei fatti è che la resa generale risulta indubbiamente più piacevole rispetto al modello standard seppur nota un leggero ammorbidimento dell’immagine quando si vanno ad analizzare i testi presenti nei vari menu e si comparano in maniera diretta con il modello standard di Nintendo Switch.

La luminosità massima rilevata con gli strumenti a nostra disposizione è stata di 300 nits di picco, riproducendo un’immagine statica totalmente bianca, e di 287 nits durante l’utilizzo dei vari software testati in queste settimane. Per quanto questo dato risulti, ovviamente, minore rispetto a quello rilevato su una Switch standard dotata di un pannello LCD (381 nits), lo schermo restituisce l’illusione di essere molto più luminoso grazie a una illuminazione più omogenea, una resa dei colori superiore e a dei neri, ovviamente, più profondi.

Lo schermo è, ovviamente, precalibrato da Nintendo e all’interno del sistema operativo non è presente alcuna opzione per regolare “a piacere” il contrasto, la luminosità o la nitidezza dell’immagine. Le uniche due opzioni disponibili sono dedicate al prevenire il rischio di un eventuale effetto “burn-in” e una non meglio specificata “brillantezza schermo console” che si limita ad aumentare il contrasto generale, facendo risaltare maggiormente i colori più accesi. Ci ha sorpresi l’assenza (speriamo momentanea) di una Dark Mode che enfatizzi realmente i neri, andando a spegnere le parti dello schermo non in uso anche nei menù di sistema. Al momento il tema “scuro” si basa su una scala di grigi che non rende giustizia all’ottimo pannello montato da Nintendo Switch modello OLED.

Durante la nostra prova abbiamo avviato differenti tipologie di produzione per vedere come si comportasse lo schermo con diversi tipi di scene. Ad aprire le danze ci ha pensato The Legend Of Zelda Breath Of The Wild che si è prodigato nel regalarci paesaggi mozzafiato e sacrari ricchi di colori sgargianti. Super Mario Odyssey ci ha permesso di spaziare fra differenti scenari, passando dal vivido azzurro del cielo di Tostalandia, ai brillanti colori del Monte Vulcanbon fino al profondo nero che avvolge Cresta Coniglia.

Metroid Dread, infine, ci è sembrato realizzato “ad hoc” per affiancarsi a Nintendo Switch modello OLED. I paesaggi eterogenei e costanti contrasti fra le ambientazioni scure e gli sgargianti giochi di luce offerti dai neon della tuta di Samus e i raggi laser che inondano lo schermo ci hanno offerto un’esperienza complessiva davvero convincente.

Nelle due settimane passate in compagnia di Nintendo Switch modello OLED l’esperienza complessiva in modalità portatile ci è risultata molto più piacevole e godibile che in passato. Lo schermo più grande, unito a una qualità dell’immagine migliore sotto ogni punto di vista, hanno reso ogni sessione di gioco indubbiamente meno affaticante per gli occhi. Per quanto però la fedeltà cromatica, escludendo ovviamente l’opzione dedicata all’aumento del contrasto, ci sia risultata molto più fedele e soddisfacente rispetto ai panelli eccessivamente freddi, o eccessivamente caldi, montati sulla versione standard di Switch, la resa dello schermo in condizione di luce naturale non ci hanno impressionato particolarmente.

Lo schermo di Nintendo Switch modello OLED non è antiriflesso e la luce diretta del sole non offre quasi mai delle situazioni di gioco ideali. Indubbiamente le migliorie rispetto al modello standard sono tangibili anche in questo ambito ma resta comunque un dettaglio che, specialmente considerando la forte componente “mobile” di questa variante di Switch, Nintendo avrebbe dovuto curare con maggiore attenzione.

Speaker

Come si fa a non affiancare a un buon pannello una coppia di speaker che valorizzino i suoni che accompagnano le immagini riprodotte? Semplicemente non si può ed è per questo che Nintendo Switch modello OLED monta una coppia di diffusori pensati per andare a correggere le problematiche che l’utenza ha da sempre riscontrato sul modello standard della console. Innanzitutto possiamo confermarvi che quella leggera distorsione, percepibile quando si alzava al massimo il volume del modello standard di Switch, è completamente sparita.

I suoni risultano sempre chiari e cristallini seppur l’equalizzazione generale di questi ultimi risulti particolarmente votata all’enfatizzare le frequenze medio alte, potenzialmente in virtù del voler preservare i diffusori nel tempo. Il volume di uscita generale è stato incrementato notevolmente e, seppur non risultino ancora in grado di diffondere armoniosamente della musica in una stanza di piccole dimensioni, i nuovi speaker inseriti in Nintendo Switch modello OLED compiono un netto salto in avanti rispetto a quelli presenti nei modelli standard e Lite.

Supporto da Tavolo

In merito al nuovo supporto da tavolo il cambiamento apportato da Nintendo con Switch modello OLED si ispira alla celebre linea di prodotti Surface di Microsoft. Un unico alettone di plastica ancorato ai due lati della console attraverso due giunti mobili, analoghi a quello presente nello stand di ricarica ufficiale venduto da Nintendo, ne permettono un’escursione di circa 120º, permettendo alla console di essere inclinata fino a risultare quasi adiacente alla superficie su cui viene poggiata. Un deciso passo in avanti rispetto al passato, in grado di rendere giustizia alla modalità “Tabletop” che ora si rivela molto più naturale nella sua fruizione e, decisamente, più comoda.

Il confronto con il modello standard di Switch è al limite dello scorretto, soprattutto dopo averle provate una dopo l’altra in rapida successione. Il supporto presente su Nintendo Switch modello OLED è solido, pratico e invoglia a essere utilizzato ogni qualvolta se ne presenti l’occasione. Esattamente l’opposto rispetto al fragile, poco pratico e limitato stand, presente sul modello base.

Costruttivamente, in seguito a due settimane di utilizzo intenso della console, il supporto si è mostrato solido e ben realizzato. La leggera frizione offerta dai due snodi, restituisce la giusta sensazione di robustezza e solidità, così come i due gommini presenti nella parte posteriore del corpo della console, svolgono bene il loro compito di mantenere ancorata Nintendo Switch modello OLED alle superfici su cui viene poggiata.

Una piccola nota a margine la vogliamo dedicare a chi si starà chiedendo se è possibile ricaricare la console mentre si gioca in modalità Tabletop. La risposta, purtroppo, è negativa. L’inclinazione necessaria per ricaricare la console risulta eccessiva per garantire un’angolo di visione confortevole e risultando analogo al poggiare la console in piano su una superficie. Risulta, quindi, ancora necessario avere uno stand di ricarica portatile se si vuole sfruttare Nintendo Switch modello OLED in modalità Tabletop mentre la si ricarica.

Joy-Con

I Joy-Con in dotazione con Nintendo Switch modello OLED non presentano grosse differenze rispetto al passato: stesso form factor, stesso peso (circa 50 grammi l’uno), stessi pulsanti e stesse funzionalità di quelli attualmente in commercio. L’unica differenza è che sono bianchi e al momento questa colorazione non è stata ancora messa a disposizione da Nintendo per la vendita al dettaglio.

Una piccola differenza rispetto al passato, che avevamo già riscontrato con i Joy-Con dedicati a The Legend Of Zelda Skyward Sword HD, la si può trovare in una maggiore resistenza dei due stick analogici, che risultano più stabili e solidi rispetto a quelli prodotti in passato. Non sappiamo se si tratti di una modifica effettuata da Nintendo per ridurre il celeberrimo drift ma sicuramente siamo di fronte a una di quelle silenziose rifiniture che da sempre vengono attuate con il passare degli anni.

Ogni Joy-Con in commercio è quindi compatibile con Nintendo Switch modello OLED, compresi quelli realizzati da produttori di terze parti. Abbiamo voluto testare rapidamente i celebri Split Pad Pro di Hori per verificare se le lievi modifiche al corpo della console avessero creato qualche sorta di incompatibilità ma tutto funziona perfettamente. I pad si incastrano in maniera fluida e senza forzature aderendo perfettamente al nuovo corpo di Nintendo Switch modello OLED.

Anche in questo contesto abbiamo notato una piccola differenza rispetto al passato, da attribuirsi maggiormente alle modifiche apportate al corpo di Nintendo Switch modello OLED. I binari dei Joy-Con, pur non cambiando in forma e dimensioni, si sono rivelati maggiormente solidi rispetto al passato. Una volta agganciati i pad al corpo della console l’oscillazione di questi ultimi si è rivelata decisamente inferiore rispetto al modello base restituendo una sensazione di maggiore solidità, sia con i Joy-Con in dotazione che con quelli a nostra disposizione.

Dock

La nuova Nintendo Switch modello OLED, per quanto punti moltissimo sul offrire un’esperienza portatile di primissimo ordine, porta in dote un dock completamente rinnovato nel design. Esteticamente le linee sono più armoniose e restituiscono un colpo d’occhio piacevole e meno “plasticoso” rispetto alla versione in dotazione con il modello standard della console.

La parte inferiore del dock è stata completamente rivestita da uno strato gommoso che sostituisce i precedenti piedini; le forme della parte frontale sono state arrotondate e ora presentano una fusione di plastiche lucide e ruvide che trasmettono una rinnovata eleganza nelle linee; lo spazio per alloggiare la console è stato ampliato per evitare spiacevoli graffi dovuti dagli eccessivi sfregamenti fra la console e le pareti interne del dock. Il led, infine, è stato leggermente coperto dalle plastiche frontali, risultando meno evidente rispetto al modello precedente.

Lo sportello posteriore è stato ridisegnato completamente e ora si stacca dal corpo del dock permettendo un accesso più confortevole alle prese poste al suo interno. Le scanalature presenti nel pannello, inoltre, sono state modificate per rendere meno macchinosa la disposizione dei cavi e, come già noto, è stata introdotta una porta ethernet, che va a sostituire la terza presa USB presente precedentemente all’interno del dock del modello standard di Switch, per permettere la connessione via cavo della console senza dover utilizzare degli accessori aggiuntivi.

Per chiunque se lo domandasse: no! La porta ethernet presente nel dock di Nintendo Switch modello OLED non offre prestazioni migliori rispetto ai vari adattatori presenti in commercio e compatibili con la versione standard della console. I tempi di download rimangono gli stessi, così come le sparute incertezze nella stabilità del segnale.

Il nuovo dock introdotto con Nintendo Switch modello OLED, inoltre, può ospitare entrambe le versioni della console senza problemi, esattamente come quello presente nella versione standard della console. Potrà essere acquistato individualmente (inizialmente solo attraverso il My Nintendo Store) ed è disponibile nei colori bianco e nero. Piccola nota a margine per chiunque possieda una sleeve per coprire la parte frontale del dock, il nuovo design del dock di Nintendo Switch modello OLED non inficia la compatibilità con questo tipo di protezioni, che potranno essere utilizzate senza problemi.

Compatibilità con gli accessori

Nintendo Switch modello OLED è più lunga di 3 millimetri rispetto al modello standard, il che ci ha fatto istantaneamente riflettere sulla usa effettiva compatibilità con le custodie, e gli accessori, realizzati negli scorsi anni. Dopo qualche breve test con alcuni accessori a nostra disposizione possiamo dirvi che nella maggior parte dei casi non avrete problemi a utilizzare una qualsiasi custodia fra quelle attualmente in commercio, mentre potreste riscontrare un’effettiva incompatibilità con tutti quegli accessori realizzati per avvolgere la console o il corpo di quest’ultima.

Abbiamo testato una custodia originale Nintendo (quella in dotazione con la Nintendo Switch dedicata ai trentacinque anni di Super Mario) e una realizzata da Hori e in entrambi i casi, Nintendo Switch modello OLED è entrata senza problemi al loro interno. Volendo essere precisi possiamo dirvi che con entrambe le tipologie di custodie (morbide e rigide) si può notare che la misura non è propriamente corretta ma nulla che infici la protezione offerta o che necessiti forzature nell’inserimento della console al loro interno.

Discorso diametralmente opposto, invece, per tutti quegli accessori dalla struttura rigida e che sono concepiti per avvolgere perfettamente la console o il corpo di quest’ultima. Nel nostro specifico caso abbiamo voluto testare il celebre ZenGrip prodotto da Satisfye con la nostra Nintendo Switch modello OLED e abbiamo potuto constatare che la forza richiesta per inserire la console al suo interno è eccessiva e per quanto i cuscinetti presenti all’interno del grip permettano un minimo di malleabilità, non vi consigliamo di sforzare così tanto la nuova console di Nintendo.

Infine abbiamo voluto testare lo stand per inserire il corpo di Nintendo Switch sulla parte posteriore del sedile della macchina. in questo caso la cornice in plastica rigida non ha permesso in alcun modo di inserire al suo interno il corpo di Nintendo Switch modello OLED, richiedendoci di acquistare, quando sarà disponibile, un nuovo accessorio compatibile con le rinnovate dimensioni della console.

Uso quotidiano e batteria

Ora che abbiamo sviscerato ogni componente della nuova Nintendo Switch modello OLED rimane solo da analizzare come si comporta nell’utilizzo quotidiano. Dopo due settimane di utilizzo misto, concentrandoci maggiormente sull’uso in mobilità, possiamo dirvi che siamo rimasti molto soddisfatti dall’esperienza d’uso complessiva.

L’ergonomia ovviamente non cambia rispetto al modello precedente, rendendo quindi l’utilizzo di un grip aggiuntivo suggerito per chi sia alla ricerca di un comfort maggiore per affrontare lunghe sessioni di gioco, ma lo schermo di dimensioni, e definizione, maggiori rende l’esperienza in mobilità indubbiamente più godibile e piacevole. Sulla carta, passare da un pannelo da 6,2″ a uno da 7″, potrebbe sembrare una differenza impercettibile ma una volta provata con mano la nuova versione di Switch si comprende appieno quanto impattante sia questo cambiamento nel suo utilizzo quotidiano.

Durante le nostre prove abbiamo voluto mettere alla prova le dichiarazioni di Nintendo e verificare se la batteria da 4.30mAh, identica a quella montata sul modello standard di Switch, riuscisse a garantire un autonomia fra le 4,5 e le 9 ore, in base al software utilizzato.

Sorprendentemente con The Legend Of Zelda Breath Of the Wild abbiamo ottenuto un risultato di 6 ore e 21 minuti prima che la console si spegnesse definitivamente, mentre con il più recente, e meno esoso in termini di risorse, Metroid Dread sono state necessarie 8 ore e 37 minuti per mettere K.O. la nostra Nintendo Switch modello OLED. Un paio di risultati in grado di mostrare un’autonomia leggermente migliore rispetto al modello standard di Switch.

Andando ad analizzare le temperature raggiunte da Nintendo Switch modello OLED, troviamo dei risultati simili al modello standard con una forbice che spazia dai 23,4° di minima, ai 36,0° di massima, in mobilità e dai 18,2° ai 38,2° se si collega la console al dock. Se il calore percepibile sulla scocca posteriore di Nintendo Switch modello OLED è paragonabile a quello della versione standard, la ventola si dimostra leggermente più silenziosa.

Considerando che l’interno della console è pressoché identico alla versione standard, possiamo tranquillamente considerare questo dettaglio il risultato di quella serie di migliorie nel processo di produzione di un oggetto, che da sempre si manifestano in ambito tech.

Per quanto riguarda, infine, l’esperienza d’uso con la console collegata al dock, non ci sono cambiamenti di sorta rispetto alla versione standard di Switch. Ogni software si comporta esattamente come con la versione standard, dimostrando ancora una volta come l’ottimo upscale in 4K offerto dai pannelli attualmente in commercio, non richieda così a gran voce un’aggiornamento della console sotto questo aspetto così tanto chiacchierato.

Conclusioni

Prima di giungere al termine di questa lunga analisi, e capire a chi si rivolge Nintendo Switch modello OLED, riteniamo doveroso ribadire ancora una volta un concetto importante: Nintendo Switch non è mai stata una console che ambisce a competere con le altre console casalinghe, ne ora ne al suo esordio. La console è stata concepita per essere la migliore console portatile disponibile sul mercato, con una natura ibrida in grado di accontentare i giocatori maggiormente legati a quell’esperienza domestica composta da pad e televisione.

Non ha senso, quindi, lamentarsi delle scarse performance o dell’assenza di un supporto verso la risoluzione a 4K, così come è totalmente immotivato denigrare quei porting di produzioni tecnicamente più ambiziose, realizzati per la console di Nintendo. Se mai si dovrebbero comprendere le motivazioni prettamente economiche che hanno spinto numerosi sviluppatori di terze parti a trasporre su Switch le loro produzioni, in virtù degli oltre 90 milioni di console vendute dal 2017 a oggi.

Vista in quest’ottica, Nintendo Switch modello OLED è indubbiamente la miglior console portatile attualmente disponibile sul mercato. Versatile, con una libreria di giochi adatta a tutti, esclusive che sono dei veri e propri system sellers e, nella fattispecie con questo modello OLED, finalmente realizzata con una cura dei dettagli che si sarebbe meritata fin dal suo esordio nel 2017.

A chi consigliamo, quindi, l’acquisto di Nintendo Switch modello OLED? Possiamo rispondere a questa domanda in svariate maniere: se siete possessori della prima versione di Switch (datata 2017) e quindi avete un’autonomia inferiore, tentennamenti lato hardware dati dall’utilizzo nel tempo e tutta quella serie di imperfezioni generate da un uso prolungato negli anni, cambiare console potrebbe avere senso nell’ottica di rinnovare l’hardware per arrivare fino al termine del ciclo di vita della console con la migliore versione della console al momento disponibile.

Se avete una Switch “Red Box” (datata 2019 e nota per presentare una confezione totalmente rossa) dovete chiedervi innanzitutto che utilizzo facciate della vostra console. Se la portabilità è al primo posto della vostra lista di priorità, allora passare a uno schermo OLED da 7″ potrebbe essere un investimento sensato, in alternativa le modifiche hardware apportate in questa versione potrebbero non giustificare il prezzo del biglietto.

Se non vi interessa null’altro che collegare la vostra Switch al televisore per giocare in comodità sul divano, vi sconsigliamo assolutamente di cambiare console in quanto non c’è alcun miglioramento nelle performance della console e la vostra esperienza d’uso rimarrebbe immutata. In questo caso vi consiglieremmo, eventualmente, di valutare l’acquisto della nuova versione del dock per fruire della porta ethernet, evitando di dover acquistare accessori supplementari.

Se, infine, non possedete ancora una Switch e siete in procinto di acquistarne una, Nintendo Switch modello OLED è indubbiamente la versione che dovreste comprare. La differenza di prezzo rispetto alla versione standard è irrisoria se si considerano: la qualità costruttiva migliore, il design più elegante, lo schermo migliore e più grande, la porta ethernet inclusa nel dock e lo spazio aggiuntivo presente all’interno della console.

Post a Comment