In queste ore circola l'indiscrezione secondo cui PlayStation 5 accoglierà una revisione del processore centrale realizzata con processo produttivo a 6 nanometri, rispetto ai 7 nanometri usati per fabbricare i chip attualmente montati sulle console in commercio (quando ce ne sono). Della produzione si occuperà sempre TSMC a partire dal secondo-terzo trimestre, in vista probabilmente di un debutto del chip per fine anno o al massimo all'inizio del 2022.

Non è chiaro se questo cambiamento consentirà di plasmare una PS5 più compatta, la cosiddetta PS5 Slim, oppure se servirà creare una variante Pro: la fonte parla genericamente di "redesign". Quello che è certo è che se dovesse arrivare un nuovo modello, si tratterebbe di una novità per quanto riguarda la storia di Sony, in quanto in genere passano 2-3 anni prima di vedere cambiamenti significativi per quanto riguarda il design della console.

Per fare degli esempi concreti, PS3 Slim uscì solo dopo circa 3 anni dal debutto della PlayStation 3, mentre nel caso di PS4 abbiamo visto arrivare sul mercato i modelli Slim e Pro solo nel 2016, rispetto al lancio del 2013. È quindi quasi del tutto certo quindi un passaggio (presunto) ai 6 nanometri funzionale semplicemente a ridurre i costi e incrementare la produzione. Non dimentichiamo comunque che, malgrado la penuria di unità in commercio, Sony ha venduto 7,8 milioni di unità dal lancio a fine marzo, un record.

In cosa differisce il processo produttivo a 6 nanometri da quello a 7? Annunciando la tecnologia, TSMC disse che "facendo leva sulle nuove capacità nella litografia EUV (ultravioletto estremo), [ ] il processo N6 è in grado di garantire una densità logica del 18% superiore al processo N7. Allo stesso tempo, le regole di design sono completamente compatibili con la tecnologia N7, permettendo all'ecosistema di progettazione di essere riutilizzato".

In pratica TSMC dice che passare dai 7 ai 6 nanometri è facile, non serve riprogettare tutto, e si guadagna sul fronte della densità, quindi si ottengono più chip per wafer e si abbassano i costi. Non sono state rilasciate informazioni sul fronte dei consumi, l'unico altro aspetto interessante visto che il SoC dovrebbe garantire le medesime prestazioni di quello attuale.

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