La nuova revisione CFI-1100 di PlayStation 5 ha ormai fatto capolino sul mercato, portando con sé una nuova e grande ondata di controversie. È infatti saltato fuori che oltre alla scheda del WiFi revisionata e uno stand diverso, il modello CFI-1100 pesa anche 300g in meno del modello originale. Il primo giornalista ad aver analizzato la faccenda è stato lo youtuber Austin Evans, il quale approfondimento ha risposto a molte domande come ne ha anche sollevate altre. Ora, arriva anche il parere di Digital Foundry, dopo una attenta analisi a questo nuovo modello di PS5.

La nota rubrica tecnologia del portale Eurogamer consiglia la visione del video di Austin Evans, in quanto mostra alla perfezione i componenti che sono stati modificati all’interno della console next-gen. I 300g di peso in meno derivano chiaramente da un nuovo sistema di dissipazione del calore, dalle dimensioni più contenute rispetto a quelle di prima. Si tratta molto probabilmente di una decisione presa da Sony Interactive Entertainment per ridurre i costi di produzione e anche per snellire la produzione stessa, al fine di produrre più spesso e più facilmente unità di PlayStation 5, in questo periodo in cui purtroppo soffriamo di una carenza di semiconduttori (e a quanto pare di un possibile aumento dei prezzi dei chip).

La griglia di dissipazione del calore dalle dimensioni mostruose del modello precedente, dal peso di ben 1639g, è stata quindi sostituita con un’alternativa di 1368g. Stiamo così parlando di una diminuzione del peso 277g a fronte dei 300g totali persi dalla console. Il dissipatore presenta meno tubi di calore (quattro contro sei) ed è innestato con una forte riduzione del contenuto di rame, mentre si segnala che l’alluminio ha soltanto il 60% della conduttività termina del rame. Digital Foundry conferma che è possibile notare un altro cambiamento importante nell’hardware, ossia una diversa ventola questa volta con più lame, potenzialmente in grado di spingere più aria al di fuori della console mantenendo la stessa velocità di quella di prima.

Tuttavia, la cosa più interessante riguarderebbe secondo Digital Foundry quello che della piattaforme non è cambiato. In particolare, il consumo di energia della macchina rimane estremamente simile a quello del modello di lancio di PS5, in un mondo dove la riduzione dei costi sul raffreddamento viene solitamente pensata quando il processore principale viene trasferito in uno più piccolo, con una tecnologia più efficiente. A questo punto la domanda è: se il chip non è più freddo di prima e i requisiti di potenza sono gli stessi, cos’è cambiato per giustificare una così importante riduzione della massa e dei materiali del sistema di raffredamento? Richard Leadbetter di Digital Foundry ha per il momento chiesto informazioni sulla questione a Sony, sperando ovviamente in una risposta interessante.

La controversia maggiore deriva dal fatto che lo youtuber ha chiamato questa versione della console “peggiore” per via del fatto che il dissipatore è più piccolo e l’aria che esce dalla console è più calda, presumendo più probabilità di problemi di surriscaldamento. Ma Digital Foundry fa notare che la ventola nuova più efficiente dovrebbe essere stata messa proprio per far fronte a un eventuale aumento della temperatura, permettendo così una maggiore espulsione dell’aria calda.

Anche perché la ventola dovrebbe cominciare a girare più velocemente dopo aver riscontrato temperature eccessivamente alte, cosa che sembra non fare in quanto la console è più silenziosa, non più rumorosa. Ciò confermerebbe una buona implementazione della nuova ventola a fronte del dissipatore più contenuto.

La ventola non sembra aver aumentato la propria velocità nel corso dell’esperienza di Richard Leadbetter di Digital Foundry, neppure dopo diverse ore di gioco su Control, spingendo il nuovo modello fino a 214W. In sostanza, l’esperienza generale tra un modello e l’altro non sembra cambiare così tanto significativamente, ma potrebbe portare all’arrivo di maggiori scorte della console da parte di Sony per via di uno snellimento nel processo produttivo.

Insomma, la spiegazione approfondita di Digital Foundry vi ha convinto o preferite scegliere la strada veloce di Austin Evans?

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